La profondità di campo è una funzionalità che è presente sulle fotocamere già dai tempi delle Reflex, e ora anche sulle mirrorless.
Che cosa fa questa funzionalità, prima di passare all’argomento vero e proprio facciamo un passo indietro.
Il concetto di profondità lo possiamo definire come la porzione dell’immagine inquadrata. Dal soggetto principale allo sfondo e a volte abbiamo a fuoco il soggetto e lo sfondo sfocato, oppure viceversa.
Altre volte invece vediamo specie nei ritratti di persone che sono a fuoco, ma tutto lo sfondo è sfocato. Siamo noi a gestire questa profondità di campo, agendo su tre parametri.
Il diaframma nella profondità di campo
Il diaframma è la sezione costituita da lamelle internamente all’obiettivo che ha la funzione di essere chiuso o aperto per far passare più o meno la luce che colpirà il sensore.
Ormai sia le reflex con modalità monitor acceso oppure in live view. O direttamente le mirrorless dove l’immagine ci mostra sempre la scena con il diaframma che noi abbiamo impostato.
Come vedi sopra sono una serie di foto, dove le immagini hanno una piccola area di messa a fuoco. (solo il fiore in primo piano è a fuoco, il resto completamente sfocato).
Quindi utilizzando un numero F piccolo (F 2.8-4.5-5.6) andremo a ridurre la profondità di campo, aprendo il foro del diaframma. Al contrario, se invece andiamo a chiudere il diaframma, quindi alzando il valore dei numeri ( F 11-13-16) ecco che aumenterà anche la profondità di campo.