Tra boschi e vallate del parco dei monti Simbruini sul confine tra il Lazio e l’Abruzzo si travestono nelle varie stagioni. Tra campagne e Montecalvo gli altopiani di pascoli interrotti da modesti affioramenti rocciosi, e si trasformano in paesaggi straordinariamente suggestivi.
Le escursioni e trekking tra i boschi di faggi, abeti, e querce sono uno dei modi migliori per esplorare con rispetto e in silenzio quest’angolo dell’appennino. Questi itinerari non offrono difficoltà in caso di nuvole basse e di nebbia, sono molto ben segnati da una rete capillare tra rocce e alberi.
I Boschi e vallate di faggio che rivestono buona parte dei Simbruini e il legname in passato è stato una risorsa importante per gli abitanti della zona.
Il territorio tra i boschi
Dai crinali verso la campagna romana e l’appennino e i faggi lasciano il posto alle acque, che caratterizzano il paesaggio.
L’Aniene uno dei più limpidi fiumi del Lazio scorre tra pareti rocciose e fitti boschi in direzione della campagna romana.
Pochi luoghi come i Simbruini sono più spettacolari e più selvaggi, di questo gli escursionisti che frequentano il parco di queste montagne lo sanno. Quindi hanno deciso di investire fondi ed energie sui sentieri.
Campaegli, Livata, campo staffi, si trovano nel cuore dei monti Simbruini, a solo un’ora dal capoluogo laziale. L’equilibrio della natura e la misura del verde, la sobrietà del paesaggio comunicano tranquillità e sicurezza.
Le varie località turistiche che vi si trovano, sono protette dalla vegetazione delle faggete immense dei monti Simbruini. Si scorgono appena in un luogo selvaggio e boscoso con immensi altopiani.
Un prezioso tesoro che appartiene all’intera cittadinanza di questi luoghi, racchiusi tra foreste di faggi in cui dimorano alberi pregiati, come pini, aceri e faggi. Questi boschi monumentali estesi per centinaia di ettari sono entrati a far parte del patrimonio non solo italiano ma europeo essendo protetti da speciali direttive del territorio.