I boschi di faggio dei Simbruini

Il parco Naturale dei Simbruini con i suoi boschi di faggio confina a Nord-Est con la Regione Abruzzo, e comprende parte delle province di Roma e di Frosinone. Il confine meridionale è invece segnato dalla cresta del Monte Viglio (fino a Trevi nel Lazio), per seguire poi fino a Subiaco il corso del fiume Aniene.

Grazie all’interessamento di numerosi imprenditori locali e non, e allo stanziamento di fondi europei, la nuova stazione sciistica di Livata ha visto la luce nel 2013. Livata viene anche chiamata “la montagna della capitale”, per la sua vicinanza a Roma e probabilmente anche perché il monte Autore, su cui poggia, è la vetta più alta della provincia romana.

L’ambiente tipicamente appenninico delizia il turista con la salubrità dell’aria, con i suoi maestosi boschi di faggio, ospita una delle faggete più grandi d’Europa e con l’amenità dei suoi punti panoramici, come “Le Vedute” di Monte Autore, da cui si può osservare, con un sol colpo d’occhio, tutta la parte meridionale della catena dei Simbruini e i Cantàri (Assalonne, Tarinello, Tarino, Altopiano Faito, Cotento, Viglio e Crepacuore, con Campocatino all’orizzonte).

Veduta ai piedi del monte Autore, tra sentieri nei boschi

A circa 8 km da Cervara di Roma invece è possibile visitare tutto l’anno un’icona dell’ambiente appenninico del parco Naturale dei Simbruini: Campaegli, si arriva ad un ampio pianoro carsico che si estende tra Livata e Cervara, nelle vicinanze del monte Calvo. Una passeggiata a piedi o a cavallo sui sentieri di alta quota, un pic-nic nelle aree attrezzate,

Altra meta turistica invernale nota, ai confini con i Monti Cantari, è Campo Staffi, mentre sul versante abruzzese è localizzata la stazione sciistica di Camporotondo. Uno dei paesi considerati la porta del parco Naturale dei Simbruini è Subiaco dove è possibile visitare i monasteri sublacensi.